il vostro affezionatissimo (si noti il nuovo cappellino del celtic)
paolo cerca di catturare altre tipologie di preda
paolo con una bella trota presa a spinning
la riserva di carcoforo
la riserva di carcoforo/2
il risultato di una bella passeggiata
quando la natura chiama l'uomo risponde.. soprattutto quando si tratta di andare in valsesia, fare base a Cellio e da li dedicare il weekend a perdersi dietro le curve di un sentiero in mezzo al bosco o ad un rivolo d'acqua del torrente.
era da parecchio che non andavo a cercare funghi e così insieme a paolo ed alla gentilezza del signor cesare che ci ha fatto da guida, ci siamo immersi nel bosco sperando di trovarvi qualche fungo. la fortuna ci ha sorriso a metà ma quel tanto che basta per potervi ricavare un buon risotto od un puccino.
di altre fortune e di ben altro sorriso è stato il giorno seguente quando ci siamo spostati verso la riserva di pesca dei torrenti egua e reale. qui le trote sono tutte di ottima taglia e abbondanti grazie al severo regolamento; a tal proposito vorrei ringraziare lo zio di paolo, socio della riserva, che ci ha fornito le chiavi di questo piccolo paradiso.
mercoledì 26 agosto 2015
mercoledì 12 agosto 2015
le nevi eterne (finchè durano)
si incomincia ad intravedere il ghiacciaio dei forni
ste quasi alla fronte del ghiacciaio
il ponte tibetano che oltrepassa il torrente
la valle dal punto di vista del ghiacciaio
sul sentiero che porta al rifugio branca
panorama dal rifugio branca
l'alta valtellina è uno dei miei luoghi del cuore perchè in questo "piccolo tibet" ho svolto la parte di campo della tesi durante gli anni dell'università.
sono stato molto felice quindi di essere andato a trovare il ghiacciaio dei forni, quest'immensa lingua di ghiaccio che come la barba di un vecchio addormentato osserva da tempo imemmore le nostre piccole vicende umane.
mi è dispiaciuto dover constatare che le azioni degli uomini (anche le mie) lo stiano inesorabilmente consumando.. infatti l'arretramento dovuto all'innalzamento delle temperature estive sta assumendo proporzioni sempre più marcate e visibili.
ciononostante è sembre suggestivo percorrere il sentiero che porta al suo cospetto ed è impossibile non subirne l'immenso fascino.
spero solo che rimanga li dov'è ancora per un bel po'.. mi sento in colpa quasi, prometto di usare di più la bicicletta.
ste quasi alla fronte del ghiacciaio
il ponte tibetano che oltrepassa il torrente
la valle dal punto di vista del ghiacciaio
sul sentiero che porta al rifugio branca
panorama dal rifugio branca
l'alta valtellina è uno dei miei luoghi del cuore perchè in questo "piccolo tibet" ho svolto la parte di campo della tesi durante gli anni dell'università.
sono stato molto felice quindi di essere andato a trovare il ghiacciaio dei forni, quest'immensa lingua di ghiaccio che come la barba di un vecchio addormentato osserva da tempo imemmore le nostre piccole vicende umane.
mi è dispiaciuto dover constatare che le azioni degli uomini (anche le mie) lo stiano inesorabilmente consumando.. infatti l'arretramento dovuto all'innalzamento delle temperature estive sta assumendo proporzioni sempre più marcate e visibili.
ciononostante è sembre suggestivo percorrere il sentiero che porta al suo cospetto ed è impossibile non subirne l'immenso fascino.
spero solo che rimanga li dov'è ancora per un bel po'.. mi sento in colpa quasi, prometto di usare di più la bicicletta.
lunedì 10 agosto 2015
fernando pessoa - os deus sao felizes
gli dèi sono felici.
vivono la vita calma delle radici.
i loro desideri il fato non opprime,
o, opprimendo, redime
con la vita immortale
non v'è
ombra o altri che li rattristino
e inoltre, non esistono...
(10 luglio 1920)
vivono la vita calma delle radici.
i loro desideri il fato non opprime,
o, opprimendo, redime
con la vita immortale
non v'è
ombra o altri che li rattristino
e inoltre, non esistono...
(10 luglio 1920)
venerdì 7 agosto 2015
tra la via emilia e il west
il vostro affezionatissimo durante una corroborante pausa del viaggio
la vista dal santuario in cima al passo peniceil santuario/2
il paesaggio dal passo penice
l'assolatissimo centro storico di bobbio
la sede del bobbio film festival
il ponte romano che attraversa il torrente presso bobbio
la sede della nostra pausa pranzo
le bellissime gole del fiume trebbiala nostra meta a borgotaro
il tempo libero non mi manca.. pregi e difetti di chi è in cerca di lavoro. fortunatamente agosto è un mese che ti invoglia a raccogliere tutti gli inviti che ti vengono proposti ed era letterlamente impossibile rifiutare quello di stefano, amico nella vita e nella comune passione delle moto, ad effettuare una due giorni su e giù per l'appennino parmense.
e così ci siamo trovati da me alle 8, direzione borgotaro ma con il fioretto di non prendere nessuna autostrada e percorrere, invece, tutte strade secondarie per sentire da vicino il cuore del belpaese.
il primo giorno è quello più "impegnativo", la strada che abbiamo deciso di percorrere è questa: casa-pavia-voghera-varzi-passo penice-bobbio-santo stefano d'aveto-borgotaro.
dopo aver fatto il pieno alla moto, la mia fida "cucaracha" (beta alp 4), prendiamo la strada che dopo poco ci fa arrivare a pavia; è bastato uscire da milano e subito ci siamo ritrovati in mezzo ai campi.. è incredibile come sia sufficiente un po' di verde per fare diminuire, e di molto, la calura.
pavia è al solito molto invitante, ma non abbiamo molto tempo per cui un caffè e siamo di nuovo in sella, passiamo voghera, poi varzi e vediamo le prime curve, quelle del passo penice! arrivati in cima ci fermiamo a rendere omaggio al santuario dedicato alla madonna che si trova in cima al passo e prendiamo un caffè per poter ammirare con calma il paesaggio che si gode dall'alto. il clima è piacevolmente fresco quassù ma decidiamo di rimandare la pausa pranzo a bobbio che si trova sul fondovalle perchè la cittadina merita una visita approfondita.
effettivamente bobbio è molto bella ma nessuno dei due riesce ad apprezzarla fino in fondo perchè non appena iniziamo la discesa dal passo siamo avvolti da una folata di vento di sicura origine sahariana vista la temperatura da fornace.
prendiamo al volo un paio di focacce e ci dirigiamo con passo sicuro e risoluto verso quello che ci attrae di più in questo momento: l'acqua del fiume trebbia.
forse non rendo bene l'idea ma dovete pensare che il caldo asfissiante è amplificato da tutte le bardature che un motociclista deve indossare per potersi sentire sicuro alla guida.
non appena arriviamo al fiume ci togliamo tutto, mangiamo e ci tuffiamo nell'acqua fresca.. poco mi importa onestamente di avere solo le mutande per potermi buttare, lo avrei fatto nudo volentieri!
verso le quattro riprendiamo la strada e passiamo dall'alto sopra le bellissime gole del trebbia.. in tempo perchè il cielo si oscuri, si raffreddi ed inizi pure a piovere! non che mi faccia schifo anzi, ma quando raggiungiamo il passo, a santo stefano d'aveto, sono costretto a mettermi il pile per il freddo!
da li in un attimo abbiamo raggiunto la nostra meta finale, la casa della famiglia di stefano a borgotaro.. davvero bellissima! in cima ad una collina che domina il paesaggio circostante, è un vecchio casale ristrutturato ad hoc.. la cena è stata ottima e abbondante ed il riposo meritato.
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