giovedì 24 settembre 2015
il cielo sopra milano
le prime piogge, i primi freddi e l'inizio dell'autunno non significano altro per me se non che bisognerà aspettare altri sei mesi per potermi togliere la maglia e prendere il sole, sentire quel caldo sulla pelle di cui non posso proprio fare a meno.. che si è vero, mi piacciono la neve, le castagne, la cioccolata calda però se metto tutto sulla mia personale bilancia non c'è proprio paragone.. mi rincuora che in vita mia non ho mai visto un cielo del genere sopra milano, sembra uno strano mix di sfondi dorati tipici della pittura bizantina e lo sconvolgimento dei sentimenti della corrente romantica.. sublime dinamico!
lunedì 21 settembre 2015
benvenuta flora!
con immenso piacere volevo avvisare che sabato sera è nata flora, la mia nipotina! sia la mamma che la special one stanno bene e questo è quello che conta di più!
benvenuta nel mondo piccola flor!
benvenuta nel mondo piccola flor!
giovedì 17 settembre 2015
O ano da Morte de Ricardo Reis
"Dove la terra finisce e il mare comincia"
Luís de Camões
"Qui il mare finisce e la terra inizia"
José Saramago
"Quando mi sveglierò dall'essere sveglio?"
Fernando Pessoa
Luís de Camões
"Qui il mare finisce e la terra inizia"
José Saramago
"Quando mi sveglierò dall'essere sveglio?"
Fernando Pessoa
sabato 12 settembre 2015
la porta e lowestoft
un gruppo di ragazzi norvegesi e svizzeri insieme al vostro affezionatissimo
foto del gruppo con cui sono andato a londra per un giorno
insieme ad un gruppo di ragazzi di roma e provincia
non mi ricordo bene chi siano questi ragazzi ma quello dove siamo seduti è il famoso muro del packed - lunch
io (ultimo sulla dx) insieme a due ragazze di brugherio e a francesco un mio amico di torino di cui purtroppo ho perso le tracce
la porta da cui nasce questo post
in questi ultimi giorni ho gli occhi a palla a furia di spulciare tra gli annunci di lavoro.. così, per rimediare alla cosa e distrarmi un po', sto aiutando il mio amico mario nel restauro di una vecchia porta maltrattata dal tempo.
ed è così che, chiacchierando, mi è venuta alla mente una vacanza fatta parecchi anni fa ormai, la mia prima vacanza con la "v" maiuscola, da solo, fuori dall'italia, ad imparare l'inglese per tre settimane in una cittadina di nome lowestoft famosa, pare, per essere il punto più ad est dell'inghilterra e poco altro.
mi ricordo che ero un po' timoroso all'idea, non sapevo cosa aspettarmi o se mi sarei trovato bene ma devo dire che invece sono tornato talmente tanto contento e pieno di bei ricordi che credo sia stata questa una delle principali molle che mi fa sorridere ogni volta che prendo e vado da qualche parte nuova che non conosco.
in particolare era magnifico il senso di libertà che quei giorni mi hanno trasmesso, conoscere persone provenienti da tutte le parti d'europa e non solo.. non saprei dire se quest'esperienza sia stata di aiuto al mio inglese ma sicuramente lo è stata nella crescita personale tant'è che mi domando se non sia questo il vero obiettivo nel fare vacanze-studio di questo tipo..
conservo un ricordo particolare: al di là della strada che passava di fronte alla scuola c'era un muretto dove ci si trovava a mangiare il packed-lunch (la versione d'oltremanica della schiscetta) preparato dalle rispettive famiglie d'adozione.. qui un giorno ho sentito alcuni ragazzi parlare italiano, mi sono avvicinato e in maniera un po' sfrontata ho chiesto se potevo unirmi a loro per fare quattro chiacchiere.. il dialogo è stato più o meno questo: "siete italiani quindi, da dove venite?" - "da milano" - "ah, grandi, anch'io sono di milano, o meglio, vicino milano.. in periferia" - "ah, ma pure noi, periferia nord-est, da brugherio" - "ah cavolo, io sono di cologno".
impossibile non divertisi in quella vacanza.
foto del gruppo con cui sono andato a londra per un giorno
insieme ad un gruppo di ragazzi di roma e provincia
non mi ricordo bene chi siano questi ragazzi ma quello dove siamo seduti è il famoso muro del packed - lunch
io (ultimo sulla dx) insieme a due ragazze di brugherio e a francesco un mio amico di torino di cui purtroppo ho perso le tracce
la porta da cui nasce questo post
in questi ultimi giorni ho gli occhi a palla a furia di spulciare tra gli annunci di lavoro.. così, per rimediare alla cosa e distrarmi un po', sto aiutando il mio amico mario nel restauro di una vecchia porta maltrattata dal tempo.
ed è così che, chiacchierando, mi è venuta alla mente una vacanza fatta parecchi anni fa ormai, la mia prima vacanza con la "v" maiuscola, da solo, fuori dall'italia, ad imparare l'inglese per tre settimane in una cittadina di nome lowestoft famosa, pare, per essere il punto più ad est dell'inghilterra e poco altro.
mi ricordo che ero un po' timoroso all'idea, non sapevo cosa aspettarmi o se mi sarei trovato bene ma devo dire che invece sono tornato talmente tanto contento e pieno di bei ricordi che credo sia stata questa una delle principali molle che mi fa sorridere ogni volta che prendo e vado da qualche parte nuova che non conosco.
in particolare era magnifico il senso di libertà che quei giorni mi hanno trasmesso, conoscere persone provenienti da tutte le parti d'europa e non solo.. non saprei dire se quest'esperienza sia stata di aiuto al mio inglese ma sicuramente lo è stata nella crescita personale tant'è che mi domando se non sia questo il vero obiettivo nel fare vacanze-studio di questo tipo..
conservo un ricordo particolare: al di là della strada che passava di fronte alla scuola c'era un muretto dove ci si trovava a mangiare il packed-lunch (la versione d'oltremanica della schiscetta) preparato dalle rispettive famiglie d'adozione.. qui un giorno ho sentito alcuni ragazzi parlare italiano, mi sono avvicinato e in maniera un po' sfrontata ho chiesto se potevo unirmi a loro per fare quattro chiacchiere.. il dialogo è stato più o meno questo: "siete italiani quindi, da dove venite?" - "da milano" - "ah, grandi, anch'io sono di milano, o meglio, vicino milano.. in periferia" - "ah, ma pure noi, periferia nord-est, da brugherio" - "ah cavolo, io sono di cologno".
impossibile non divertisi in quella vacanza.
martedì 8 settembre 2015
odissea a tre cilindri
i cigni di un canale di bruges, sembra un grande carillon
semplicemente ogni tanto mi riaffiora qualla voglia sotterranea di prendere e partire e così le due scuse di questo "viaggetto" si possono impersonificare in una coppia di amici che risiede a bruges, in belgio, la cosiddetta venezia del nord.
è stato molto bello intraprendere il viaggio con la mia auto, una magnifica venticinquenne innocenti small, tre cilindri per 30 cavalli di potenza che come dice la canzone "al posto degli zoccoli hanno le ali".. senza fare una piega mi ha condotto in tutta tranquillità per tutti i 1300 km che mi dividono dalla bellissima cittadina belga, per un totale di quasi 3000 km al termine del giro.
non ho fatto foto, non so perchè ma non ne avevo voglia, però non ho potuto resistere a questa immagine, presa durante una passeggiata serale, dove questo gruppo di cigni mi ha ricordato un gigantesco, naturale carillon.
paradise lost
punta "la rossa" vista dalla val buscagna
la piana di dever
il ponte all'inizio della val buscagna
paesaggio della valle
malga dell'alpe buscagna
non si tratta del poema di john milton ma della magnifica valle buscagna, all'interno del parco naturale alpe veglia-devero.
è un luogo incantato che mi ricorda i panorami delle montagne rocciose statunitensi ma si trova a due passi da dove ho la casa in valdossola.. vi si arriva dalla piana di devero e, dopo aver percorso un muro di roccia in salita, si apre al cuore questa valle verde e pianeggiante dove lo sguardo può spaziare in ogni lato e sentirsi pieno.
per l'occasione sono andato con il mio amico paolo, alla ricerca di qualche farfalla di fine estate ma ci siamo ripromessi di tornarvi l'anno prossimo con un mese di anticipo perchè di sicuro ci siamo persi più di una specie molto interessante!
la piana di dever
il ponte all'inizio della val buscagna
paesaggio della valle
malga dell'alpe buscagna
non si tratta del poema di john milton ma della magnifica valle buscagna, all'interno del parco naturale alpe veglia-devero.
è un luogo incantato che mi ricorda i panorami delle montagne rocciose statunitensi ma si trova a due passi da dove ho la casa in valdossola.. vi si arriva dalla piana di devero e, dopo aver percorso un muro di roccia in salita, si apre al cuore questa valle verde e pianeggiante dove lo sguardo può spaziare in ogni lato e sentirsi pieno.
per l'occasione sono andato con il mio amico paolo, alla ricerca di qualche farfalla di fine estate ma ci siamo ripromessi di tornarvi l'anno prossimo con un mese di anticipo perchè di sicuro ci siamo persi più di una specie molto interessante!
estratto da: "il passaggio delle ore (ode sensazionista)" di fernando pessoa - poesie eteronime
... porto dentro il mio cuore,
come in uno scrigno tanto pieno da non chiudersi,
tutti i luoghi dove sono stato,
tutti i porti a cui sono arrivato,
tutti i passeggeri che ho visto da finestre o oblò,
o da casseri, sognando,
e tutto questo, che è tanto, è poco per quello che io voglio.
...ho viaggiato per più terre di quelle che ho toccato..
ho visto più passeggeri di quelli su cui ho posato gli occhi..
ho provato più sensazioni di tutte le sensazioni che ho sentito,
perchè, per quanto sentissi, mi è sempre mancato qualcosa da sentire,
e la vita sempre mi dolse, sempre fu poco, e io infelice.
come in uno scrigno tanto pieno da non chiudersi,
tutti i luoghi dove sono stato,
tutti i porti a cui sono arrivato,
tutti i passeggeri che ho visto da finestre o oblò,
o da casseri, sognando,
e tutto questo, che è tanto, è poco per quello che io voglio.
...ho viaggiato per più terre di quelle che ho toccato..
ho visto più passeggeri di quelli su cui ho posato gli occhi..
ho provato più sensazioni di tutte le sensazioni che ho sentito,
perchè, per quanto sentissi, mi è sempre mancato qualcosa da sentire,
e la vita sempre mi dolse, sempre fu poco, e io infelice.
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